Esecutivo, Maggioranza e Opposizioni tutti perfettamente allineati sul delicato tema dei caregiver familiari
(ACON) Trieste, 13 feb – Esecutivo, Maggioranza e Opposizioni tutti perfettamente allineati sul delicato tema dei caregiver familiari: a inizio lavori soltanto un semplice auspicio al fine di pervenire a una soluzione condivisa, poi l’esplicita soddisfazione per averla concretamente raggiunta anche al momento dell’espressione conclusiva di voto.
Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, presieduto da Piero Mauro Zanin, ha approvato all’unanimità il testo unificato delle proposte di legge 104 e 110 che, ora contraddistinto dal titolo “Disposizioni per il riconoscimento, la valorizzazione e il sostegno dei caregiver familiari”, era uscito con analoga espressione trasversale anche dai precedenti lavori della III Commissione.
Il provvedimento crea con i suoi 10 articoli uno strumento legislativo per riconoscere il valore sociale ed economico dell’attività di assistenza e cura non professionale offerta dalla figura del caregiver familiare in quanto componente della rete assistenziale della persona e quale importante risorsa per il sistema regionale, mirando a tutelare i suoi bisogni psicologici, formativi, sociali, lavorativi e scolastici.
Prima del voto sono stati accolti due emendamenti modificativi di ispirazione pentastellata con Andrea Ussai primo firmatario, volti ad apportare alcune modifiche in tema di bisogni dei caregiver (da integrare con gli obiettivi e gli interventi di sostegno) e di supporto, sia da parte della rete solidale che da quella istituzionale.
Il vice governatore Fvg con delega a Salute, Politiche sociali e Disabilità, Riccardo Riccardi (nella foto di copertina), non ha mancato di rimarcare la sua “gratitudine per tutti quanti hanno collaborato nel corso delle varie fasi dell’iter, compreso il passaggio in una III Commissione che non ha mai lavorato tanto come in questa legislatura. Volevamo una legge, non certo un regolamento, mentre anche il passaggio più complesso, quello legato alla definizione di caregiver, è stato superato in modo condiviso. Tutto ruota intorno alla famiglia, che rimane un perno insostituibile, ma servono reti sanitarie e sociali, controllo e sensibilizzazione anche nelle scuole, fornendo gli strumenti per garantire risposte a tutti. Un altro provvedimento – ha concluso l’esponente della Giunta – che, dopo quello sull’invecchiamento attivo e sulla disabilità, ci vede chiudere in maniera unanime sul tema della salute e, questo, non è un elemento politico di poco conto”.
Anche la dem Chiara Da Giau, promotrice della pdl 110, ha espresso la sua soddisfazione “per l’accoglimento dei punti sui quali avevamo insistito, al fine di considerare i caregiver non in funzione dei loro assistiti, ma in quanto portatori di bisogni e diritti loro stessi”. Tra le novità particolarmente apprezzate, la rappresentante del Pd ha elencato: “l’ampliamento dei soggetti cui ci rivolgiamo, fino al terzo grado di parentela, ai non residenti e a coloro con legami diversi da quello di parentela; l’esplicito riferimento ai giovanissimi, fenomeno in aumento, conciliando tempi di lavoro e di studio; la previsione di formazione e riconoscimento delle competenze durante il servizio di cura, anche ai fini del reinserimento nel mondo del lavoro; l’inserimento di un caregiver secondario accanto a quello principale, anche per la distribuzione dei compiti; la programmazione triennale degli interventi con tanto di monitoraggi”.
Ussai, dal canto suo, ha lamentato il fatto di “non essere riusciti ad affrontare questo tema e, più in generale, quello della disabilità con maggiore calma. La III Commissione avrebbe dovuto lavorare di più e meglio. Sono necessarie – ha aggiunto – una rete di sostegno ai caregiver e una quantificazione del lavoro di cura per misurare il fenomeno reale”.
In sede di discussione generale e dichiarazioni di voto sono intervenuti anche Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), Walter Zalukar (Polo liberale, primo firmatario della pdl 104), Roberto Cosolini (Pd) e ancora Moras che si è espresso a nome dei gruppi consiliari di Lega, FI e Progetto Fvg/Ar evidenziando anche il fatto che “se due norme molto recenti hanno ottenuto il via libera unanime, vuol dire che la Commissione ha svolto un lavoro positivo”.
Honsell ha auspicato che il dispositivo “possa aiutare ad affrontare situazioni difficili sotto il profilo sia umano che medico, grazie a una legge importante e caratterizzata da una formulazione coerente. Sempre sperando che i diritti enunciati non rimangano solo sulla carta, ma che si rivelino altresì esigibili”. Zalukar ha invece rivendicato il deposito della prima richiesta tematica “già nel 2020. La legge Rosolen sulla famiglia, peraltro, già assorbiva alcuni tratti essenziali e, quindi, avevo ritenuto che bastasse un emendamento per ottenere lo stesso risultato”.
Anche Cosolini, infine, si è detto appagato “per la larga condivisione ottenuta dal nostro testo con l’appoggio non certo formale di assessore e direzione. Si tratta di un punto fermo importante che ha colto la necessità di apportare alcune novità, anche alla luce del positivo confronto con i portatori di interesse. Una buona legge che recherà molti benefici, perché su di essa hanno lavorato davvero tutti”. ACON/DB-fc