Fototerapia e Alzheimer, la terapia della luce può alleviare alcuni i sintomi


La fototerapia, un alleato contro i disturbi del sonno e i sintomi comportamentali nelle persone con demenza di Alzheimer

La demenza di Alzheimer (AD), una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce la memoria e le capacità cognitive, è spesso accompagnata da una serie di disturbi del sonno e sintomi comportamentali. Questi sintomi, tra cui depressione, agitazione e allucinazioni, possono incidere notevolmente sulla qualità della vita dei pazienti e dei loro caregiver. Tra i vari approcci terapeutici proposti per la gestione di questi sintomi, la fototerapia si sta rivelando un’opzione promettente, grazie ai suoi effetti positivi sul ritmo circadiano e sul sistema nervoso centrale.

Un recente studio pubblicato sulla rivista Plos One ha esaminato gli effetti della terapia della luce sui disturbi del sonno e sui sintomi comportamentali in pazienti con morbo di Alzheimer. I ricercatori hanno analizzato i dati di 15 studi randomizzati controllati che hanno coinvolto un totale di 598 pazienti con Alzheimer. I risultati hanno dimostrato che la luce terapia ha migliorato significativamente l’efficienza del sonno, la stabilità tra i giorni e la variabilità all’interno della giornata. Inoltre, la luce terapia ha ridotto i sintomi depressivi, l’agitazione e il carico assistenziale percepito dai caregiver.

La fototerapia si basa sull’esposizione a luce intensa artificiale, in particolare alla luce blu, durante le prime ore del giorno. Questa esposizione aiuta a regolare il ritmo circadiano, il ciclo naturale del sonno-veglia, che è spesso alterato nelle persone con Alzheimer. Inoltre, la luce blu stimola la produzione di melatonina, un ormone che induce il sonno.

I risultati di questo studio suggeriscono che la terapia della luce potrebbe essere una strategia utile per migliorare la qualità della vita dei pazienti con AD, riducendo i disturbi del sonno e i sintomi comportamentali. Inoltre, questa terapia è generalmente ben tollerata e ha relativamente pochi effetti collaterali.

In conclusione, la fototerapia si dimostra un’opzione promettente per il trattamento dei disturbi del sonno e dei sintomi comportamentali nelle persone con morbo di Alzheimer. Sebbene ulteriori ricerche siano necessarie per approfondire gli effetti a lungo termine e ottimizzare le dosi e gli orari di esposizione alla luce, la fototerapia potrebbe rappresentare un nuovo approccio terapeutico non farmacologico efficace per migliorare la qualità della vita dei pazienti con AD e dei loro caregiver.

Per approfondire: download dell’articolo originale